Le iniziative

Presentazione della nuova versione del film di Giancarlo Bocchi "La vita è Arte"

Guttuso ritrae Neruda
Guttuso ritrae Neruda nello studio di Villa Massini- anni '50. Immagine tratta dal film - La Vita è arte di Giancarlo Bocchi

con l’ultima intervista rilasciata dall’artista Renato Guttuso

Sabato 18 maggio 2019 ore 17.00

MATERIMA, via Umberto I, 2
Casalbeltrame (NO)

Il 18 MAGGIO 2019 si terrà nelle sale di MATERIMA un EVENTO SPECIALE legato alla mostra di Renato Guttuso “L’edicola - La grande scultura ritrovata” e delle foto inedite del 1965 di Mario Schifano sull’opera in fase di realizzazione.

Il regista Giancarlo Bocchi presenterà una nuova versione del film documentario “La vita è arte”, realizzato in occasione del centenario della nascita dell’artista e trasmesso dalla RAI. Il film contiene l’ultima intervista dell’artista, una sorta di importante testamento artistico, che l’artista rilasciò al regista pochi mesi prima della sua scomparsa.

La vita è arte - Renato Guttuso, l'artista e il suo tempo”

Pagine tratte dai quaderni inediti di Renato Guttuso, insieme a filmati in 8 mm, fotografie e materiali d’archivio mai visti prima e l’ultima intervista rilasciata dal grande artista nella nuova versione del documentario di Giancarlo Bocchi realizzato per celebrare i cento anni dalla nascita del celebre artista che con la sua opera ha raccontato i grandi momenti del Novecento.

La nuova versione del film documentario di Giancarlo Bocchi “La vita è arte - Renato Guttuso, l'artista e il suo tempo” che verrà proiettata a MATERIMA il 18 maggio, contiene immagini inedite dei quaderni giovanili dell’artista, presentati per la prima volta in un film, insieme a sequenze di filmati inediti tra i quali il testamento artistico-culturale di Guttuso nell’ultima intervista filmata realizzata da Giancarlo Bocchi nel 1986, poco prima della morte dell’artista. Inoltre, il documentario presenta per la prima volta filmati degli archivi sovietici ed una serie di pellicole familiari in formato 8mm che ritraggono Renato Guttuso a casa di Pablo Picasso, o in Olanda con Karel Appel o, ancora, durante un viaggio in Sicilia, alla ricerca delle sue radici. Infine, numerosi scatti fotografici che lo ritraggono con Pablo Neruda. E’ attraverso materiali tratti dagli archivi russi che il documentario mostra le immagini di Guttuso in Unione Sovietica per ricevere, nel 1972, il Premio Lenin per la Pace.

Un film ricco di inediti e materiali mai visti prima per raccontare non solo il Renato Guttuso artista, ma anche il politico e l'intellettuale protagonista del dibattito culturale e delle polemiche del '900, che con le sue opere ha testimoniato alcuni dei più significativi eventi del secolo scorso: la Guerra di Spagna, la Seconda Guerra Mondiale e la Resistenza; la guerra fredda e il pericolo nucleare, le guerre di Liberazione della seconda metà del '900 e i nascenti movimenti giovanili. Un artista che ha saputo interpretare e raccontare a suo modo la storia del suo tempo, che ha vissuto da protagonista il suo presente, interpretando il divenire attraverso la sua intensa passione civile. Il profilo del celebre artista si avvale della voce narrante di Francesco Pannofino per interpretare anche brevi estratti di poemi di Ignazio Butitta, Pablo Neruda e di Pier Paolo Pasolini dedicati all’amico Guttuso.

Ad aprire il documentario è una intervista filmata, che il Maestro rilascia al regista Giancarlo Bocchi nel 1986 nella sua casa di Velate di Varese, pochi mesi prima di morire. In quell’ultima intervista, una sorta di suo testamento culturale, Guttuso si racconta con grande intensità e sincerità, soffermandosi sui tanti momenti salienti della sua lunga ed appassionata vicenda umana. Chiacchierando col pittore Baj, disegnando e dipingendo nel suo atelier, fumando ininterrottamente una sigaretta dopo l’altra, Guttuso racconta della sua infanzia, in una Sicilia ancora ottocentesca, del fascino che esercitò su di lui il futurismo, a cui aveva aderito il pittore Pippo Rizzo, suo primo maestro. Racconta dei suoi anni difficili a Roma e Milano, dell’ammirazione per De Chirico, dell’adesione a Corrente, della Resistenza antifascista e delle sue prime importanti opere: Fuga dall’Etna , La crocifissione, Gottmit Uns . Iscrittosi al Partito Comunista, nell’immediato Dopoguerra al Congresso Mondiale degli intellettuali per la Pace che si svolse in Polonia, Guttuso conosce Pablo Picasso a cui lo unì un’amicizia che durò tutta la vita. Protagonista del dibattito che divise in quegli anni l’arte italiana, Guttuso, tutto teso ad un realismo che sapesse narrare un ambiente e una situazione morale, si spese in nome degli ideali che volevano un'arte più comprensibile dalle masse, ma anche in quel movimento che vedeva nel postcubismo l'unico mezzo verso il realismo contemporaneo.

Negli ultimi vent’anni della sua vita Guttuso arrivò a compiere grandi opere che celebrarono un realismo allegorico da cui sono nate opere quali I funerali di Togliatti, la Vucciria Spes contra Spem, il Caffè Greco. In tutto il suo lungo percorso l’artista siciliano ha saputo affermare un’arte che ha testimoniato il sentimento civile, le scelte politiche e la morale della società vagheggiata e da sempre perseguita. Così risponde, sul finale dell’intervista del 1986, alla domanda se le sue convinzioni politiche gli abbiano precluso altre strade nell’arte e nella vita: «Io non mi sono mai sentito limitato dalle mie idee politiche. Perché le mie idee politiche sono la conseguenza di tutto quello che penso e sono».

Continua nelle sale di MATERIMA l’esposizione de l’originale de “L’EDICOLA”, l’unica scultura modellata nel 1965, da Renato Guttuso nella sua lunga carriera, alta tre metri e larga e profonda altrettanto viene presentata per la prima volta al pubblico insieme ad una una cinquantina di straordinarie foto inedite di Mario Schifano, stampate nel 1965, che documentano il lavoro di Renato Guttuso su “L’EDICOLA”.

Il progetto espositivo de “L’EDICOLA”, curato da Nicola Loi, inaugura un nuovo corso di Materima, uno dei più grandi spazi per la scultura in Europa, di oltre ventimila metri quadri tra spazi interni ed esterni, una vera e propria cittadella della scultura posta in uno storico cascinale dell’Ottocento, dove sono esposte più di duecento opere di alcuni dei più grandi artisti del Novecento come Marino Marini, Giacomo Manzù, Arnaldo Pomodoro, Giuliano Vangi, Augusto Perez, Floriano Bodini e altri.

La mostra “L’EDICOLA. La grande scultura ritrovata” è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Archivio Storico Bocchi e l’Archivio Mario Schifano e rimarrà aperta fino al 16 luglio 2019.

MATERIMA sorge a Casalbeltrame, un piccolo borgo tra Milano e Torino, uscita autostradale di Biandrate.

Gli spazi espositivi sono visitabili dal martedì al sabato, dalle 11.00 alle 18.00 su appuntamento.

Per informazioni

MATERIMA – Studio Copernico

tel. 02 67075049 – cell. 348 0610594

http://www.materima.it