Gli artisti

Lo Studio Copernico ha scelto di occuparsi essenzialmente di scultura attraverso le opere di artisti in grado di apparire quali punti di riferimento culturale per l'arte del Novecento in Italia e all'estero.

Arnaldo Pomodoro

Nelle Colonne del viaggiatore degli anni '60, nelle composizioni piramidali o nei Dischi sussiste una volontà da parte di Arnaldo Pomodoro, nato nel Montefeltro nel 1926, di definire lo spazio circostante attraverso l'opera, sia in senso ascensionale che in forma circolare, influendo così - in modo istantaneo, tramite questo diaframma/specchio o mezzo di comunicazione e di collegamento geometrico tra cielo e terra - sull'ambiente esterno.

Francesco Messina

Le opere di Francesco Messina, nato a Linguaglossa (Catania) il 15 dicembre 1900 da una famiglia poverissima, sono presenti in 38 musei del mondo.

Dopo l'apprendistato e l'accademia a Genova, città in cui risiede fino a 32 anni, lo scultore si trasferisce a Milano: qui si spegnerà il 13 settembre 1995.

Nel 1934 ottiene per concorso nazionale la cattedra di scultura all'Accademia di Brera - precedentemente appartenuta a Wildt; nel biennio successivo è nominato direttore delle scuole d'arte dell'accademia. Ha partecipato a varie edizioni della Biennale di Venezia, ricevendo nel 1942 il premio per la scultura.

Giuseppe Maraniello

Giuseppe Maraniello (Napoli 1945) frequenta l'Istituto d'Arte e, per un biennio circa, l'Accademia di Belle Arti napoletana. Nel 1969 insegna al Liceo Artistico di Benevento e, due anni dopo, si trasferisce a Milano dove entra in contatto con artisti e galleristi che favoriranno il suo primo orientamento verso un'arte d'indirizzo fotografico. Dalla fine degli anni '70, il suo approdo sempre più risoluto alla pittura e a forme e mezzi espressivi più tradizionali.

Marino Marini

Dopo l'iniziale periodo di evocazione naturalistica, con opere esploratrici di un certo verismo ottocentesco (Il cieco, 1928) o dell'impressionismo innovativo di Medardo Rosso, Marino Marini (Pistoia 1901 - Viareggio 1980) si rivolge all'antico - più che al classico - della scultura egizia, etrusca e greco-romana, reinventandolo in chiave moderna, drammatica ed espressionistica. Scultore, pittore e incisore, il suo arcaismo diventa un linguaggio caratterizzante che si stacca dalla elaborazione artistica del Novecento italiano in nome di una libertà culturale, compositiva e artistica di ispirazione internazionale.

Pericle Fazzini

Pericle Fazzini (Grottammare, Ascoli Piceno 1913 - Roma 1987) si forma all'interno della bottega paterna - il padre Vittorio, oltre a essere intagliatore ed ebanista, è proprietario di una grande falegnameria. A sedici anni, il primo deludente approdo a Roma, dove torna l'anno successivo: qui Fazzini studia disegno e scultura ed è attratto soprattutto dal periodo barocco.

Umberto Mastroianni

A Roma, all'età di quattordici anni Umberto Mastroianni (Fontana del Liri, Frosinone 1910 - Marino Laziale, Roma 1998) viene iniziato alla scultura dallo zio Domenico. Abbandonata la capitale nel 1926, il giovane Mastroianni si stabilisce a Torino dove frequenta lo studio di Michele Guerrisi.

In questo periodo è autenticamente e profondamente ammaliato dalla lezione di Umberto Boccioni, che assimila in modo sorprendente e di cui - a conclusione della personale genovese allestita a ventun anni nel 1931 - viene considerato da alcuni critici il successore in senso artistico.

Augusto Perez

Augusto Perez nasce nel 1929 a Messina; il padre è originario di Caltagirone mentre la madre è milanese. Augusto ha 7 anni quando la famiglia Perez si trasferisce a Napoli.

L'esordio avviene nella collettiva napoletana di giovani artisti del 1951, in cui Perez espone l'opera Venditrice di sigarette - un gesso policromo in seguito distrutto; la mostra riscuote tra gli altri i consensi di Vasco Pratolini. Tre anni dopo, Perez presenta alla galleria partenopea "Blu di Prussia" un gruppo di grandi sculture in gesso: in questo stesso anno conosce Renato Guttuso.

Giacomo Manzu'

La luce impressionista e le cere di Medardo Rosso, nelle cui testimonianze d'opere emergeva la volontà di superare la visione pittorica bidimensionale per approdare alle virtuali tre dimensioni, hanno sicuramente influenzato Giacomo Manzù (Bergamo 1908 - Ardea, Roma, 1991) durante gli anni giovanili.

L'educazione artigianale da autodidatta e la frequentazione saltuaria dell'accademia di Verona, hanno indirizzato i suoi primi studi. Dalla scultura lombarda romanica e gotica a Donatello e all'arte arcaica etrusca, per soffermarsi durante il breve soggiorno parigino intorno all'opera di Maillol e di Degas o al periodo blu di Picasso.

Giuseppe Spagnulo

Sull'arte di Giuseppe Spagnulo (Grottaglie - Taranto - 1936) influisce il primo periodo di formazione presso la bottega di ceramica del padre, un'impostazione che proseguirà con la frequentazione dell'Istituto d'Arte di Faenza sotto la guida di Angelo Biancini. Nascono qui le prime composizioni sperimentali con il grès e l'amicizia con Nanni Valentini.

Novello Finotti

Novello Finotti (Verona 1939) vive e lavora a Sommacampagna di Verona e a Pietrasanta, in provincia di Lucca. Frequenta l'Accademia Cignaroli e la sua attività espositiva prende avvio nel 1958 con la rassegna di arte sacra ad Assisi. Sempre sul finire degli anni '50 partecipa a Padova al III concorso internazionale del bronzetto, un genere artistico di umanistica memoria. Nel 1964 espone a New York e due anni più tardi è invitato, con un gruppo di opere, alla Biennale di Venezia, dove nel 1984 è presente con una sala personale.

Piergiorgio Colombara

Piergiorgio Colombara nasce a Genova, frequenta la facoltà di architettura al Politecnico di Milano e a Genova, dove si laurea nel 1974 con una tesi sullo spazio teatrale.

Dalla fine degli anni '70 all'inizio dell'80 lavora ai cicli di Spartiture e Cosmagonie, costituiti da tele di grandi dimensioni sulle quali si delineano le tematiche fondamentali della sua ricerca artistica ed esistenziale: i concetti di tempo, spazio, memoria e silenzio, a volte ribaltati nei loro opposti di assenza, oblio e suono/parola.

William Mc Elcheran

Nasce ad Hamilton, Ontario nel 1927; si diploma presso il College of Art di Toronto e viene insignito della medaglia Lieutenant-Governor. A partire dal 1950 partecipa con regolarità a collettive in Canada, Stati Uniti ed Europa.

Bruno Ceccobelli

Bruno Ceccobelli, nato nel 1952 a Todi, frequenta l'Accademia di Belle Arti a Roma; al compimento del ventesimo anno, nel 1972, la prima esperienza espositiva alla galleria romana Spazio Alternativo.

La sua ricerca artistica, caratterizzata da una cifra iniziale di tipo tendenzialmente concettuale, raggiunge un'astrazione pittorica che, anche attraverso il recupero del ready-made di ascendenza dada - in una versione a tratti carica di singolare humour critico - e la manipolazione dei mezzi espressivi più tradizionali, approda a un arcano simbolismo spirituale.

Gio' Pomodoro

Giò Pomodoro (Orciano di Pesaro 1930, Milano 2002) collabora alla rivista il Gesto e - insieme a Dorazio, Novelli, Turcato, Tancredi, Perilli, Fontana e il fratello Arnaldo - partecipa alle esposizioni del gruppo Continuità, presentate da Ballo, Argan e Russoli.

In gioventù, Giò insieme al fratello Arnaldo realizza una serie di oggetti preziosi ("Gruppo 3 P"). Successivamente, la tensione artistica si concentra verso il bronzo, ripiegato su se stesso in ritmi flessuosi e linee avvolgenti che si richiamano a un'intrinseca, elegante e astratta purezza.

Kyoji Nagatani

Kyoji Nagatani (Tokyo 1950) si è laureato all'Università delle Arti e presso l'Istituto Superiore di Ricerca dell'Università Statale di Belle Arti della capitale nipponica.

Nel 1976 consegue la specializzazione nella fusione del bronzo. Si aggiudica una borsa di studio del governo italiano che gli consente, nel 1984, di diplomarsi all'Accademia di Brera sotto la guida degli scultori Enrico Manfrini e Alik Cavaliere.

Paolo delle Monache

Paolo delle Monache (Roma 1969) ha studiato scultura all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Il soggetto principale della sua ricerca artistica è l'immagine dell'uomo, dalla quale enuclea un frammento particolare - visi, membra o arti che siano - capace di trasformarsi in una totalità che ingloba, oltre l'immagine, l'essenza e l'aspirazione umana a completarsi. Una specie compenetrata di inno all'amore, di mito aristofaneo che sopravvive alla voracità del tempo che strugge - prima di distruggere - un insieme sempre parziale e mai compiuto.

Riccardo Cordero

L'esordio artistico di Riccardo Cordero (Alba 1942) possiamo individuarlo intorno agli anni che vanno dal 1960 al '64. Di questa primigenia fase scultorea fanno parte opere come I piani che si muovono e Unione spaziale, in cui rispetto alla superficie considerata tout court prevale un ambito spaziale dinamicamente tridimensionale.

Yoshio Okuyama

La scultura di Yoshio Okuyama (Hokkaido 1959) rappresenta un costante colloquio con la natura considerata come un'immensa eppure circoscritta forza creatrice, in cui gli elementi che la compongono si evidenziano isolandosi e combinandosi in un continuo, perenne divenire. La purezza ancestrale del marmo, attraversata a volte da una venatura che concentra in sé il riflesso opaco di un raggio altrimenti luminoso, si solidifica generando superfici concave o valvari, stele aghiformi delicatamente traforate da un principio femminile etereo che le avvicina, allungandole in un punto vagamente indefinito, alle sfere astratte - e altrettanto vagamente ellissoidi - del cielo.

Floriano Bodini

Allievo di Francesco Messina all'Accademia di Brera, l'arte di Floriano Bodini (Gemonio - Varese - 1933, Milano 2005) permane fedele a una matrice profondamente realista, ammantata però di modernità e di ricerca psicologica anche in direzione espressionista. La sua scultura associa una vibrante figurazione a una scrittura simbolico-geometrica che si avvale di linee sinuose e segni arcani.

Giuliano Vangi

Giuliano Vangi è nato il 13 marzo 1931 a Barberino di Mugello. Compiuti gli studi all’Istituto d’Arte di Firenze, dove è stato allievo di Bruno Innocenti, ha insegnato scultura all’Istituto d’Arte di Pesaro e Cantù. Dal 1959 al 1962 è vissuto in Brasile, dove ha ottenuto importanti riconoscimenti.

Fondamentale è stato l’incontro con Carlo Ludovico Ragghianti, curatore nel 1967 della grande mostra fiorentina di Palazzo Strozzi. Il suo lavoro conquista, dopo l’Italia, l’Europa con mostre a Stoccarda, Monaco, Francoforte, Amburgo, Londra, Karlsruhe, Charleroi. Oltre agli Stati Uniti, con l’esposizione nel 1981 alla Sindin Gallery di New York; e al Giappone, nel 1988, con una personale alla Gallery Universe di Tokyo.

Maimouna Guerresi

Il punto essenziale da cui prende avvio la sperimentazione di Patrizia Guerresi (Pove del Grappa - Vicenza - 1951) è rappresentato da una ricerca artistica legata alle esperienze della Body Art, in cui prevale l'uso del mezzo fotografico.

I suoi primi lavori sono costituiti da grandi tele componibili, con il disegno di un albero scomposto e ricomposto in un modulo infinito. Il passaggio successivo è verso la scultura intesa in una funzione riflessiva e autobiografica, che ruota di frequente intorno all'immagine di sé e del proprio corpo.

Park Eun-Sun

Park Eun-Sun è nato nel 1965 a Mok-po, Corea del Sud. Per avvicinarsi al marmo e alle sue tecniche di lavorazione sviluppate nel corso dei secoli dagli artigiani della Versilia, si è trasferito a Pietrasanta dove vive da dodici anni insieme alla propria famiglia. Park ha conseguito la laurea in scultura presso il Dipartimento di Belle Arti dell'Università di Kyung-Hee a Seoul, si è inoltre diplomato all'Accademia di Belle Arti a Carrara.

Salvatore Cuschera

Salvatore Cuschera nasce a Scarlino, in provincia di Grosseto, nel 1958. Si diploma in scultura all'Accademia di Brera; vive e lavora tra Milano e Tromello in Lomellina, Pavia. Con ciò pensiamo di avere esaurito il primo atto strettamente e sinteticamente biografico relativo all'artista, e possiamo meglio concentrarci - circoscrivendo tali date temporali e tali dati esistenziali - intorno all'attività elaborativa dello scultore e alle sue opere.